Impianti idrici

Aprire il rubinetto della propria casa gesto comune e frequente e poter usufruire di acqua potabile, all’occorrenza anche calda, questo è possibile grazie ad un impianto indispensabile per le abitazioni moderne, ovvero l’impianto idrico-sanitario.

Impianti idrici: aspetti normativi

Come prescrive il DM 37/2008 gli impianti idrici e sanitari, indipendentemente dalla propria destinazione d’uso e dalle proprie dimensioni, sottostanno all’obbligo di progetto realizzato da un progettista abilitato o da schema redatto dal responsabile tecnico della ditta installatrice. Tali elaborati devono essere tassativamente allegati alla Dichiarazione di Conformità degli impianti.

La Direttiva Europea 98/83/CE, recepita in Italia con il DL 31/2001, definisce la qualità minima dell’acqua da garantire agli utenti. Qualità di cui sono responsabili il progettista, l’installatore e il manutentore dal punto di consegna dell’acqua nell’impianto domestico, sino al rubinetto.

Il DM 174/2004, ulteriore recepimento della Direttiva 98/83/CE, indica la lista positiva dei materiali utilizzabili nel contesto di impianti di acqua sanitaria.

La norma UNI 9182 specifica i criteri tecnici ed i parametri da considerare per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell’acqua destinato al consumo umano, i criteri di dimensionamento per gli impianti di produzione, distribuzione e ricircolo dell’acqua calda, i criteri da adottare per la messa in esercizio degli impianti e gli impieghi dell’acqua non potabile e le limitazioni per il suo impiego.

Le normative UNI EN 806, invece, integrano le informazioni fornite dalla norma nazionale per quanto riguarda l’avviamento e la gestione degli impianti sanitari.

Il rapporto tecnico UNI CEN/TR 16355 costituisce un utile strumento per affrontare gli aspetti pratici installativi degli impianti sanitari, risultando quindi un valido strumento anche per gli idraulici ed i manutentori.

Le Linee Guida per la prevenzione della legionellosi, oltre a illustrare gli aspetti teorici del batterio, specifica i principali accorgimenti da mantenere per la salvaguardia degli impianti sanitari. Tra questi argomenti spicca l’indicazione relativa alla gestione della corretta temperatura dell’acqua, che secondo le Linee Guida, deve essere mantenuta al di fuori dell’intervallo di proliferazione batterica ottimale (20-50°C).

IMPIANTI IDRICI

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PROGETTAZIONE

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REALIZZAZIONE

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