Impianti elettrici

L’impianto elettrico è tra i componenti domestici più importanti. Ma anche quello che rappresenta una delle maggiori fonti di rischio. Conoscere le norme ci aiuta a valutare il grado di sicurezza della nostra casa e a tutelarci.
Il quadro legislativo di riferimento in vigore è composto dal DM 22/01/2008 n. 37 e dalla norma Cei 64-8 che rappresenta un’importante evoluzione del concetto di impianto elettrico. Oltre a essere sicuro, oggi deve garantire standard minimi di prestazioni in termini di funzioni, di usabilità e di fruibilità.

Impianti elettrici, la situazione in italia
Dei circa 4 milioni di incidenti domestici che si verificano in Italia in un anno, 241 mila sono imputabili a cause elettriche: circa il 6% del totale. Secondo le rilevazioni, sono molte le abitazioni che ancora non hanno un impianto elettrico a norma. Un dato che deve fare riflettere su quanto il grado di sicurezza sia ancora troppo basso nelle nostre case.

Impianto elettrico a norma. Il quadro normativo

• La legge 46/90
Nel 1990, con l’entrata in vigore della legge 46/90, è stato introdotto un sistema di regole sull’installazione, la progettazione e la certificazione degli impianti elettrici per un utilizzo sicuro dell’energia elettrica. Le principali innovazioni sono state:
obbligo dell’abilitazione a operare sugli impianti, quindi solo installatori qualificati e professionisti abilitati;
obbligo di una dichiarazione di conformità – rilasciata al termine dei lavori dall’installatore che attesti che l’impianto sia stato realizzato secondo le normative e la regola dell’arte;
obbligo di adeguare gli impianti già esistenti con alcune dotazioni minime di sicurezza: interruttore differenziale, dispositivo di sezionamento, dispositivo di protezione dalle sovracorrenti e di protezione nei confronti dei contatti diretti.

• Il Decreto Ministeriale 22/01/2008 n° 37
Nel corso del 2008, la legge 46/90 è stata sostituita dal Decreto Ministeriale DM 37/08 che ha introdotto alcune modifiche. In particolare assegna al proprietario dell’impianto l’obbligo di adottare le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice. Viene confermato il ruolo delle norme tecniche: nel caso degli impianti elettrici, la CEI 64-8 rappresenta il riferimento per la realizzazione di impianti secondo la “regola dell’arte”.

• La norma CEI 64-8
Rappresenta il principale riferimento normativo per tutti coloro che operano sugli impianti elettrici di bassa tensione. Nel 2011 la norma è stata integrata con un nuovo allegato che, attraverso la definizione di livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali nel settore residenziale, ha introdotto un nuovo modo di classificare l’impianto elettrico. Si tratta di un importante passo verso la definizione di uno standard di qualità degli immobili, in cui tutte le componenti, dall’involucro casa all’impianto elettrico, devono soddisfare criteri di sicurezza, sostenibilità ambientale, usabilità e fruibilità. La norma rappresenta anche un’importante evoluzione del concetto di impianto elettrico che si basa non solo sulla sicurezza, ma anche sulle prestazioni dello stesso.

• Chi è interessato
Il campo di applicazione delle norme riguarda:
impianti nuovi (a eccezione degli impianti negli edifici pregevoli per arte e storia) del settore residenziale, ovvero gli impianti elettrici di unità immobiliari a uso residenziale situate all’interno dei condomini o poste entro unità abitative mono o plurifamiliari (ad esempio ville, villette);
ristrutturazioni e rifacimenti completi di impianti elettrici esistenti, eseguiti in occasione di ristrutturazioni edili dell’unità immobiliare.

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